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Commenti al testo di Edi Davoli
Scheletri nella nebbia

Sei nella sezione Commenti
 

 Edi Davoli - 03/01/2018 22:13:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Un abbraccio forte a te cara Amina!

 Amina Narimi - 03/01/2018 22:08:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Cara Edi, ho faticato a leggere questa tua poesia perché un occhio, dal primo verso, è scivolato involontariamente all’ultimo, al "richiamo" del corsivo..
Uno scossone per risalire la nebbia, che si è innalzata amara e delicata, e scendere ancora tra quelle braccia, dove rimanere
Ti stringo

 Edi Davoli - 03/01/2018 21:47:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie di cuore Far!

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 Edi Davoli - 03/01/2018 19:13:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie Raffaele, felice che tu l’abbia apprezzata!

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 Edi Davoli - 03/01/2018 19:08:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Carissimo Arcangelo, sempre ineccepibile la tua lettura! La morte di un figlio è un argomento molto delicato, come hai scritto. Ho voluto affrontare questo tipo di dolore come se le sensazioni potenti di sofferenza fossero ancora ovattate in una nebbia che sale dal cuore. Un affettuoso abbraccio!

 Edi Davoli - 03/01/2018 19:01:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Grazie di cuore Angela per avermi visitato e aver lasciato un tuo commento. In realtà non amo S. King e l’ horror. Ho voluto raccontare il dolore per la perdita di un figlio, che si palesa solo nell’ ultimo verso. Una serena serata!

 Arcangelo Galante - 03/01/2018 18:58:00 [ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]

La nebbia, a volte, è davvero fatale. Trasforma ogni cosa, avvolgendola, incupendo il tutto, luoghi, persone e situazioni.
L’incipit è la chiusa rimandano, purtroppo ad un avvenimento non felice col destino: quello che doveva essere un brutto sogno, purtroppo non si sposava con la realtà.
L’abbraccio finale è di quelli che straziano il cuore, soprattutto nel far comprendere quanto sia difficile l’essenza della vita stessa, una volta giunta al suo termine, naturale o meno.
Mi ha emozionato sinceramente, quest’opera, perché ritengo non sia facile affrontare argomenti delicati che, per quanto non lo si desideri pensare, ahimè, risultano quasi sempre non comprensibili, nella specificità di un umano sentire, scaturito in circostante peculiari della propria esistenza.
Con affetto, ti saluto, cara Edi. :-)

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